Grazie, solo grazie.
Grazie al Maestro Muti per aver dedicato le tre serate de Le vie dell’Amicizia a chi migra e per aver voluto dirigere la “Samia suite” (Limen – Samia – Limen) scritta da Alessandro Baldessari e ispirata a “Non dirmi che hai paura”, ed eseguita prima a Ravenna poi a Lampedusa (andrà in onda l’8 agosto su Rai1).
Grazie alla regista Laura Ruocco e all’ideatrice Giorgia Massaro (straordinaria Samia sul palco) per aver portato in scena “Non dirmi che hai paura”, questa mirabolante, magnifica, visionaria grande opera di teatro, musica, danza, video con 30 tra attori e ballerini e le musiche di Peter Gabriel e Alessandro Baldessari. Grazie per aver letto l’anima del romanzo, per non aver risparmiato nulla né della gioia né del dolore della storia di Samia. E grazie a tutti quelli che hanno lavorato a quest’opera così grande e complessa. Grazie di cuore, uno per uno. Siete un gruppo fenomenale e bellissimo.
Le parole del romanzo sono state trasformate (in musica per orchestra; in opera teatrale musicale) poiché sono state colte nel profondo, là dove smettono di essere parole o non lo sono ancora. E il senso di gratitudine è enorme, come quando si rimane con la certezza che ci sia qualcosa di più grande e di non essere, alla fine, soli.
Tutto nel nome di chi è senza voce, di chi ci espone all’epica, di chi smaschera la nostra paura di perdere chissà cosa, di riscoprirci vivi per davvero, di chi mostra che l’Occidente, il Nord del mondo, è assassino, e che il Mediterraneo non è più ponte ma muro. Tutto nel nome di Samia e in quello della letteratura.
Grazie di cuore a Franco Masotti, al Ravenna Festival e a Cristina Mazzavillani Muti, e ancora una volta a Giorgia Massaro senza cui tutto questo non sarebbe accaduto.